top of page

Max vede la vetta, McLaren sprofonda

La McLaren sembra aver perso lo smalto che le aveva permesso di dominare la parte centrale della stagione, mentre la Red Bull, guidata da un Max Verstappen tornato in piena forma, rilancia le proprie ambizioni mondiali. L’olandese, partito dalla pole position, ha conquistato il Gran Premio degli Stati Uniti con autorità, imponendo il ritmo con una serie di giri veloci e gestendo poi il vantaggio fino al traguardo. Il successo di Austin rappresenta la 68ª vittoria in carriera, la quinta della stagione e la quarta ottenuta sul circuito texano.

Ph: F1
Ph: F1

Con una prestazione impeccabile, Verstappen ha massimizzato il weekend americano, conquistando pole e vittoria sia nella Sprint Race che nel Gran Premio. Il bottino pieno gli consente di recuperare 25 punti su Oscar Piastri, riducendo a 40 lunghezze il distacco dall’australiano quando restano cinque gare al termine. La RB21 ha confermato di essere attualmente la monoposto più completa, mentre la McLaren è apparsa costretta a una strategia difensiva, complice anche l’incidente nella Sprint che ha eliminato entrambe le vetture papaya.

Senza i riferimenti raccolti nella Sprint, i tecnici di Woking hanno optato per un assetto più conservativo, rialzando la MCL39 per contenere l’usura del plank con il pieno di carburante. Questa scelta, però, sembra aver compromesso la competitività della vettura, che ha perso circa un secondo di prestazione rispetto all’estate. Lando Norris ha comunque portato a casa un solido secondo posto, frutto di una gara intelligente e di una lunga battaglia con Charles Leclerc. L’inglese ha gestito bene le gomme soft nel secondo stint, controllando il degrado in aria sporca e limitando i rischi nei duelli diretti.

Norris ha perso una posizione in pit lane nonostante avesse chiesto di anticipare il cambio gomme per tentare l’overcut su Leclerc, ma il muretto ha scelto diversamente. Il tutto è stato aggravato da una sosta lenta (3,8 secondi), un problema ormai ricorrente per la McLaren, che deve intervenire su questo punto debole. Lando, comunque, riduce a soli 14 punti il divario da Piastri nella classifica piloti, consolidando la sua rincorsa interna.

Ph: F1
Ph: F1

Diversa la gara di Oscar Piastri, mai realmente in lotta per le posizioni di vertice. Dopo il contatto nella Sprint, l’australiano ha faticato a trovare ritmo e si è dovuto accontentare del quinto posto. La McLaren non ha spinto sull’assetto, perdendo un’occasione su una pista che, teoricamente, avrebbe dovuto esaltare la MCL39. Dalla vittoria di Zandvoort, Piastri ha raccolto solo 37 punti contro i 101 di Verstappen: un dato che evidenzia il calo di forma e di fiducia del giovane pilota.

La Ferrari ha mostrato un segnale di ripresa. Il team di Maranello ha saputo sfruttare al meglio la SF-25, osando con una strategia aggressiva: gomme soft al via per Leclerc, che ha sfruttato l’ottimo grip iniziale per portarsi in seconda posizione. Il monegasco ha poi ceduto a Norris, ma ha mantenuto un ritmo competitivo fino al traguardo, conquistando un terzo posto importante. Si tratta del sesto podio stagionale di Leclerc, che riporta la Ferrari tra i protagonisti. La Scuderia è ora terza nel mondiale costruttori, a 7 punti dalla Mercedes e a 3 dalla Red Bull, che ha piazzato entrambe le vetture in zona punti grazie anche al settimo posto di Tsunoda.

Ph: F1
Ph: F1

Lewis Hamilton ha chiuso quarto, a 13 secondi dal compagno di squadra Leclerc, lamentando problemi di sottosterzo ma riuscendo a contenere Piastri. George Russell, invece, non è andato oltre la sesta posizione, con una Mercedes W16 meno incisiva rispetto a Singapore. Carlos Sainz ha compromesso la gara di Kimi Antonelli con un tamponamento al settimo giro: il giovane bolognese ha terminato 13°, portando a casa solo il giro più veloce.

Ottima prestazione di Yuki Tsunoda, settimo al traguardo dopo una partenza aggressiva. Il giapponese ha però condizionato la gara di Ollie Bearman con una manovra al limite che ha causato un testacoda, ma ha comunque raccolto punti preziosi per la Haas. La top ten è stata completata da Nico Hulkenberg, Fernando Alonso, Liam Lawson e Lance Stroll, a chiudere un GP che ha confermato come le gerarchie tecniche di questa fase del campionato si stiano nuovamente ridefinendo.

 
 
 

Commenti


bottom of page