SF25: spiegata la rinascita tecnica
- Riccardo Virgili
- 4 giorni fa
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La prestazione mostrata dalla Ferrari SF-25 nel Gran Premio di Austin rappresenta un passo avanti concreto per la squadra di Maranello, ma il risultato texano va interpretato con attenzione tecnica. La vettura italiana ha evidenziato progressi significativi, soprattutto nel confronto diretto con la McLaren di Norris, ma le ragioni di questo miglioramento non risiedono in una vera e propria svolta strutturale del progetto, bensì in una serie di condizioni favorevoli e in un affinamento del setup che difficilmente potrà essere replicato con la stessa efficacia nelle prossime gare del mondiale 2025.

L’esperienza del 2024, in cui la vettura precedente aveva mostrato un buon adattamento al tracciato di Austin e portato Leclerc alla vittoria, ha rappresentato un riferimento importante per il lavoro del team. La SF-25, pur con caratteristiche tecniche differenti, ha potuto beneficiare di dati pregressi e di una base di partenza nota per quanto riguarda il comportamento meccanico e aerodinamico sul circuito statunitense. Tuttavia, il fine settimana non era iniziato nel migliore dei modi: l’unica sessione di prove libere ha reso complessa la definizione dell’assetto, mettendo in evidenza un comportamento ancora imprevedibile della monoposto in determinate sezioni del tracciato, specialmente nelle curve a medio-alta velocità.

Il salto prestazionale tra venerdì e sabato è da ricondurre principalmente a un accurato lavoro di messa a punto, non a modifiche radicali. Gli interventi sul setup hanno riguardato un’ottimizzazione delle pressioni e delle temperature operative degli pneumatici, area su cui la Ferrari aveva già concentrato molte analisi interne. Come confermato dal team principal Vasseur, si è trattato di un lavoro di fine tuning volto a migliorare l’interazione tra le mescole e la superficie d’asfalto, fattore determinante in un circuito dove il degrado e la gestione termica delle gomme giocano un ruolo chiave.
In gara, la SF-25 ha confermato la tendenza a comportarsi meglio sulla lunga distanza rispetto alla qualifica. Le alte temperature di Austin hanno contribuito a esaltare le caratteristiche della vettura, migliorandone il bilanciamento e favorendo un utilizzo più omogeneo delle coperture. Al contrario, condizioni simili hanno penalizzato parzialmente la Mercedes e persino la McLaren, che ha sofferto un leggero calo di consistenza nel secondo stint. Questo contesto ambientale ha quindi esaltato un equilibrio che, tuttavia, non è strutturale ma contingente.

Il dato più interessante riguarda la comprensione del comportamento delle gomme, ambito in cui la Ferrari sembra aver compiuto piccoli ma significativi progressi. Il team ha dichiarato di aver “trovato qualcosa” nel modo in cui la SF-25 interagisce con le coperture, riuscendo a mantenerle nella finestra ideale per un arco di gara più esteso. Nonostante ciò, non si può parlare di un cambiamento definitivo nella filosofia della vettura, che resta molto sensibile alle variazioni di temperatura e alle caratteristiche dell’asfalto. Il potenziale espresso a Austin, quindi, deriva più da un insieme di circostanze favorevoli che da un’evoluzione tecnica risolutiva.

La stagione 2025 della Ferrari è stata finora segnata da prestazioni altalenanti, con picchi di competitività non sempre spiegabili in modo lineare e seguiti spesso da cali improvvisi. Il Gran Premio di Austin conferma che la SF-25 è in grado di esprimere un rendimento elevato in condizioni ottimali, ma la mancanza di costanza resta il principale limite rispetto a Red Bull e McLaren, che riescono a mantenere un livello di performance più prevedibile.
In prospettiva, il vero valore aggiunto del weekend texano potrà essere rappresentato dall’esperienza accumulata nella gestione degli pneumatici. Se il team riuscirà a consolidare quanto appreso, potrebbe ridurre le fluttuazioni di rendimento che finora hanno compromesso la continuità dei risultati. Tuttavia, sostenere che la Ferrari abbia definitivamente sbloccato il potenziale nascosto della SF-25 sarebbe, allo stato attuale, una valutazione prematura.




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