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McLaren continua a faticare

Dopo due weekend complicati su circuiti poco favorevoli come Monza e Baku, il Gran Premio di Singapore rappresentava per la McLaren un’occasione concreta per tornare a esprimere il potenziale della MCL39. Il layout di Marina Bay, con curve a media velocità, necessità di un anteriore preciso e un elevato degrado termico degli pneumatici, sembrava adattarsi perfettamente alle caratteristiche della vettura di Woking, che nel 2024 aveva dominato la gara con oltre venti secondi di margine.

Ph: F1
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Il contesto appariva ideale anche alla luce delle difficoltà riscontrate da Max Verstappen nelle tappe precedenti, e il team, guidato da Andrea Stella, aveva individuato proprio Singapore come una delle piste più adatte a valorizzare le qualità della monoposto. Tuttavia, il weekend non ha prodotto i risultati attesi. Sebbene la MCL39 abbia confermato in gara la sua ottima gestione degli pneumatici – un aspetto determinante su questo tipo di tracciato –, è mancata la prestazione decisiva, soprattutto in qualifica.

Il vero nodo tecnico del fine settimana si è manifestato fin dalle prime sessioni libere, quando Lando Norris ha evidenziato uno scarso feeling con l’asse anteriore, in particolare con la gomma soft. Le modifiche alle mescole Pirelli rispetto alla passata stagione hanno influenzato negativamente il comportamento della MCL39, riducendo la fiducia dei piloti in inserimento e percorrenza curva. Come spiegato dallo stesso team principal, la finestra di utilizzo delle gomme più morbide si è rivelata troppo ristretta, e il maggior movimento dell’anteriore sotto carico ha impedito a Norris e Piastri di sfruttare appieno il grip disponibile.

Ph: F1
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L’analisi delle qualifiche ha evidenziato perdite cronometriche simili per entrambi i piloti nel secondo settore, dove le curve tecniche richiedono precisione in frenata e nella gestione del carico laterale. È in questi punti che McLaren ha pagato la mancanza di stabilità dell’avantreno, un aspetto cruciale per la MCL39, solitamente efficace nel portare velocità a centro curva. Tuttavia, con le soft, questa qualità è venuta meno, mentre con le mescole medie e dure la monoposto ha recuperato equilibrio e competitività.

Norris ha confermato a fine gara che la vettura offriva maggiore aderenza e prevedibilità con la gomma media, condizione che lo ha riportato alle sensazioni positive del 2024. Questo elemento ha permesso alla McLaren di rimanere competitiva sul passo gara, ma non è bastato per compensare il deficit in qualifica, dove Mercedes ha invece costruito la base per il risultato finale.

Il weekend di Singapore dimostra come, anche in una stagione di chiara solidità tecnica, il margine rispetto agli avversari possa rapidamente assottigliarsi in presenza di condizioni sfavorevoli. La MCL39 resta una monoposto altamente performante, come dimostrato dalla conquista anticipata del titolo costruttori, ma l’incapacità di massimizzare il potenziale su una pista teoricamente favorevole solleva interrogativi sulla versatilità del pacchetto tecnico nelle situazioni limite. In un campionato sempre più competitivo, anche il dettaglio più sottile – come la risposta di una gomma in un determinato compound – può trasformarsi in un fattore determinante.

Ph: Bryn Lennon/Getty Images
Ph: Bryn Lennon/Getty Images

 
 
 

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