Red Bull, sviluppo strategico per il 26
- Riccardo Virgili
- 12 ott
- Tempo di lettura: 2 min
A sei gare dal termine del campionato, la Red Bull continua a inseguire un obiettivo che sembrava ormai sfumato: mantenere Max Verstappen in corsa per il titolo mondiale. Con 63 punti di distacco dalla vetta, il pilota olandese resta matematicamente in gioco, complice una costante rimonta nei confronti dei due principali avversari, Oscar Piastri e Lando Norris. Il risultato di Singapore, dove sulla carta le McLaren avrebbero dovuto dominare, ha confermato la resilienza tecnica della RB21 e l’efficacia del lavoro svolto a Milton Keynes.

Il recupero di prestazione della Red Bull non è frutto di un singolo aggiornamento, ma di un processo di sviluppo continuo che ha accompagnato la vettura dall’inizio della stagione. Nonostante l’attenzione del team sia già parzialmente rivolta al progetto 2026, profondamente diverso per regolamento tecnico, gli ingegneri hanno continuato a investire tempo e risorse sulla RB21. Una scelta strategica, apparentemente controintuitiva, che ha invece una logica ben precisa.
Laurent Mekies, team principal di Red Bull Racing, ha sottolineato come il lavoro svolto negli ultimi mesi sia stato fondamentale per sbloccare il potenziale della monoposto. La spinta costante di Verstappen, unita alla sensibilità tecnica del pilota, ha portato il team a esplorare soluzioni alternative, alcune delle quali si sono rivelate decisive per il recente miglioramento delle prestazioni.
Dal punto di vista tecnico, non si è trattato di una singola svolta, ma di un insieme di aggiornamenti, modifiche di assetto e nuove interpretazioni dei dati. Questo approccio ha permesso alla RB21 di tornare ad essere competitiva su una varietà di tracciati, inclusi quelli inizialmente meno favorevoli. L’obiettivo, però, non è soltanto la prestazione immediata.

Secondo Mekies, la prosecuzione dello sviluppo sulla monoposto attuale ha anche una funzione di validazione del metodo. L’intero ciclo di progettazione, raccolta dati, analisi e implementazione degli aggiornamenti viene testato e raffinato in ottica futura. In sostanza, Red Bull sta utilizzando la stagione 2025 per consolidare il proprio processo tecnico, così da presentarsi al 2026 — anno di radicale cambio regolamentare — con una metodologia collaudata e affidabile.
Questo approccio ha inevitabilmente un costo: parte delle risorse dedicate al progetto 2026 vengono deviate sul pacchetto attuale. Tuttavia, secondo il team, il compromesso è giustificato dalla necessità di verificare e affinare gli strumenti di analisi e sviluppo. In un contesto in cui il margine tra successo e insuccesso si gioca sempre più sulla qualità dei processi, Red Bull privilegia la continuità tecnica e l’affidabilità metodologica.
Infine, la gestione di Verstappen come risorsa centrale per il team è un altro elemento chiave di questa strategia. Garantire al pilota olandese una vettura competitiva anche in un’annata difficile rafforza il legame con la squadra e pone le basi per affrontare il nuovo ciclo regolamentare con un assetto tecnico e umano solido.
In sintesi, il lavoro della Red Bull in questa fase della stagione non rappresenta solo un tentativo estremo di tenere vivo il Mondiale, ma un investimento tecnico a lungo termine. La RB21 è diventata un banco di prova per validare processi, strumenti e soluzioni che saranno cruciali nel definire le prestazioni della futura monoposto 2026.




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