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Singapore, gara da specialisti

La Formula 1 fa tappa a Singapore per il diciottesimo round del Mondiale 2025, in uno dei weekend più complessi e completi della stagione. Marina Bay rappresenta da sempre una prova totale per piloti e squadre, grazie a un tracciato cittadino che, pur leggermente modificato nel 2023 con la rimozione di quattro curve nel settore finale, resta uno dei più impegnativi dal punto di vista tecnico, fisico e strategico.

Ph: F1
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Il circuito si sviluppa su 4,940 km, con 62 giri da percorrere per completare la distanza di gara. Le sue curve a bassa e media velocità, unite alla quasi totale assenza di vie di fuga, impongono massima precisione in ogni fase di guida. Il layout urbano non solo limita le possibilità di sorpasso, ma impone anche sfide logistiche: il caldo torrido e l’umidità elevata mettono a dura prova la tenuta fisica dei piloti, che arrivano a perdere anche oltre tre chili durante la gara, mentre le squadre devono gestire temperature operative al limite, soprattutto per le power unit.

Dal punto di vista tecnico, Singapore richiede un approccio specifico. L’asfalto, ormai maturo dopo il rifacimento del 2023, si presenta mediamente abrasivo, ma estremamente sporco nelle prime sessioni a causa del traffico cittadino quotidiano. L’evoluzione della pista è quindi molto rapida e accentuata, con tempi sul giro che possono migliorare anche di due secondi tra prove libere e qualifica. Pirelli ha confermato le mescole C3, C4 e C5, le più morbide della gamma, che dovranno garantire grip immediato e resistenza termica in condizioni critiche. Il carico richiesto è elevato, con stress massimo per i freni e un rischio costante di surriscaldamento, soprattutto sull’asse posteriore nelle fasi di trazione e sull’anteriore nelle curve lente.

Ph: Reddit
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L’aerodinamica gioca un ruolo fondamentale. Singapore, insieme a Monaco e Budapest, richiede i pacchetti a massimo carico. Le ali posteriori sono particolarmente generose, e vengono accompagnate da appendici aerodinamiche ottimizzate per generare grip nelle sezioni più lente. Tuttavia, i lunghi rettilinei, come quello principale e il tratto tra curva 5 e curva 7, impongono compromessi per contenere il drag. Le squadre dovranno trovare il giusto equilibrio tra deportanza e resistenza all’avanzamento, sapendo che i decimi guadagnati nelle curve strette contano più della velocità massima.

Dal punto di vista delle power unit, Marina Bay non è tanto esigente in termini di potenza pura, ma richiede una gestione attenta delle temperature. Le basse velocità medie, unite alla scarsa ventilazione naturale, costringono i team ad adottare configurazioni più aperte per i sistemi di raffreddamento. In questo contesto, chi riesce a mantenere chiusi gli sfoghi – come spesso accade con la McLaren – può beneficiare di un vantaggio aerodinamico, mentre altri saranno costretti ad accettare un aumento del drag per evitare rischi di surriscaldamento, soprattutto per la parte ibrida della power unit.

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Un altro elemento chiave è la gestione dei freni. Il tracciato di Singapore è uno dei più severi per gli impianti frenanti, con 19 curve che richiedono continue decelerazioni e pochissime opportunità di raffreddamento. I team lavorano con condotti maggiorati e materiali ad alta resistenza termica per mantenere i dischi in carbonio entro la finestra operativa ottimale. Più che l’usura, è la gestione della temperatura a rappresentare la vera insidia, poiché sforamenti oltre i limiti possono portare a decadimento prestazionale e vibrazioni.

Dal punto di vista strategico, la gara resta fortemente condizionata dall’alto rischio di safety car. Dal 2008 a oggi, Marina Bay ha visto quasi sempre l’ingresso della vettura di sicurezza, a causa della conformazione stretta del tracciato e delle scarse vie di fuga. Le strategie, quindi, tendono a restare flessibili: l’opzione più sicura è partire con gomme dure e allungare il primo stint, sperando in una neutralizzazione. Al contrario, chi parte più indietro potrebbe adottare uno schema aggressivo con soft e stint corti, nel tentativo di approfittare di eventuali bandiere gialle o virtual safety car.

Ph: Reddit
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La qualifica, come spesso accade nei circuiti cittadini, sarà uno dei momenti più determinanti del weekend. Nonostante le quattro zone DRS previste, i sorpassi restano difficili, rendendo la posizione in griglia ancora più importante. Le squadre cercheranno di preservare almeno un set nuovo di soft per il Q3, con l’obiettivo di lanciarsi in condizioni ideali e ottenere una partenza nelle prime file. Chi partirà davanti potrà gestire il ritmo e il degrado gomme, controllando la corsa senza esporsi al rischio di restare intrappolato nei trenini.

Singapore si conferma dunque come uno dei banchi di prova più completi dell’intera stagione. La vittoria non andrà a chi disporrà soltanto della miglior macchina, ma a chi saprà leggere l’evoluzione della pista, interpretare correttamente le gomme, evitare errori e adattarsi meglio alle condizioni in continua mutazione. In un campionato che entra nella fase decisiva, con McLaren e Red Bull in lotta serrata, il Gran Premio di Singapore potrebbe rappresentare uno snodo cruciale.

Ph: Reddit
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