Verstappen imbattibile, ma gomme Pirelli bocciate
- Riccardo Virgili
- 8 set
- Tempo di lettura: 2 min
Il weekend di Monza ci ha lasciato con il ritorno sul gradino più alto del podio di Max Verstappen con una prestazione che ci porta indietro nel tempo di due anni, quando con la dominante RB19 vinceva con decine di secondi di distacco.
L'olandese ha staccato le due McLaren di 20 secondi, fino alla vigilia del GP d'Italia tutto ciò era assolutamente impensabile, pertanto le grandi sconfitte della domenica italiana sono certamente le due MCL39.

Stavolta la vettura di Woking non è sembrata di un altro pianeta, bensì più attaccabile in virtù delle caratteristiche tecniche del tracciato che non si sono sposate con quelle della monoposto. In Brianza infatti serve poco carico aerodinamico e tanta velocità sul dritto, qualità opposte a quelle della McLaren che fa del suo punto di forza la grandissima deportanza che riesce a sviluppare.
La Red Bull ha saputo sfruttare quest'occasione mettendo a punto un assetto adatto ai rettilinei, pur non penalizzando troppo il secondo settore guidato, cosa che Ferrari non è riuscita a fare sbilanciandosi sulla velocità di punta.

Il grafico del primo stint dimostra come il passo di Verstappen fosse semplicemente più veloce degli altri, Piastri riesce a raggiungerlo solo nel finale, quando l'estrema bontà della MCL39 sulle gomme si inizia a intravedere. Leclerc è troppo lento, perde tantissimo nel secondo settore e spinge nel finale fermandosi prima degli altri.
Questi dati però sollevano un interrogativo importante sulle gomme Pirelli: è giusto che una gomma media, mescola C4, resista per l'80% abbondante della gara senza mostrare segni di usura?
Lo spettacolo sicuramente non ne ha giovato, dopo i primi 5 giri molto intensi, la gara si è spenta facendoci assistere a 48 giri soporiferi con distacchi superiori ai 2 secondi tra i top 6.
La stessa Pirelli si è detta più volte interessata a portare tutte le gare sulle due soste, ma senza grandi risultati: oggi con la mescola C4 si sarebbe potuta svolgere tranquillamente tutta la durata del GP.
Chissà se nei prossimi anni assisteremo ad un ammorbidimento delle mescole per far sì che le strategie si movimentino un po' rendendo più imprevedibili le gare.
Al momento però lo spettacolo resta raccapricciante: le gare sono sempre soggette a domini incontrastati e a duelli insufficienti.




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